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Africano Africano / Via Antrodoco

Il sole non scioglie l’emergenza neve: Villa Chigi è ancora chiusa

L’assessore Fabiano: “A voce hanno detto che riaprirà a breve, ma non so quando”

Via Valnerina, via Nicolò Piccinni. Ma anche l’accesso dal parco Don Enzo Boni Baldoni: gli ingressi di Villa Chigi sono chiusi con il lucchetto. L’area si trova nel Municipio II e ancora è inaccessibile ai cittadini. E lo è da quando è terminata l’emergenza meteo post nevicata, ovvero dal 1 marzo.

Le ville chiuse nel Municipio II

I residenti, per il momento, possono usufruire degli spazi del parco Baldoni, dove è presente un’area giochi per i più piccoli mentre la villa è out. E nella stessa situazione si trovano pure Villa Ada e Villa Leopardi. Qui, ieri 7 marzo, è stato esposto uno striscione (foto sotto) con scritto “Ridateci la nostra villa”, firmato Amici di Villa Leopardi.

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"Una situazione pesante"

Rino Fabiano, assessore locale all’Ambiente, è stato contattato da RomaToday: “Mi trovate con l’elmetto in testa – ha esclamato – francamente la situazione comincia a essere pesante. Abbiamo chiesto la riapertura di ville e parchi del quartiere. Per il momento sono accessibili villa Torlonia e villa Paganini. Stesso non può dirsi per villa Chigi, Villa Leopardi e il parco delle Stelle, a San Lorenzo”.

Riapertura parchi e ville storiche

Manca il resoconto dei sopralluoghi

I problemi, poi, non sono finiti qui: “Dal dipartimento Tutela Ambiente, al telefono, mi è stato riferito che a breve villa Chigi sarà riaperta. Ma non so esattamente quando: a breve significa tutto e niente. Allo stesso tempo, non ho un pezzo di carta in cui mi è stato indicato il resoconto dei sopralluoghi effettuati nelle aree riaperte o in quelle attualmente inaccessibili”.

Stop alle comunicazioni informali

Una comunicazione che, secondo Fabiano, deve cambiare totalmente registro: “Le ville sono luoghi di aggregazione e di socialità. Perciò è ragionevole avere sotto mano il quadro esatto delle cose. Nel nostro Municipio le vere emergenze riguardano il pericolo caduta delle alberature. Pertanto, invece che a voce, è necessario cominciare ad avere relazioni scritte sullo stato degli alberi. Le informazioni ricevute informalmente devono finire”.

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