rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Parioli Viale della Moschea

Mercato Moschea, Inches: "La Asl lo boccia ma nessuno interviene"

Il consigliere municipale uscente in II Municipio presenta una denuncia in Procura della Repubblica di Roma: "Mi auguro che la magistratura faccia il suo corso"

Omissione dolosa di atti d'ufficio e rischio per la collettivitàm circa la possibile contaminazione alimentare. Questa la denuncia presentata del consigliere uscente del II (ex III) Municipio di Roma Massimo Inches in relazione ai banchi presenti davanti il piazzale della moschea di Roma: "Dopo la bocciatura da parte della Asl del mercato davanti la moschea di Roma, nessuno è ancora intervenuto per far rispettare le leggi sanitarie in questa parte del II municipio. Oggi ho presentato denuncia in Procura, per accertare la sussistenza di reati quali l’omissione dolosa in atti d’ufficio ed il rischio per la collettività circa la possibile contaminazione alimentare".

Mercato Moschea: denuncia di Inches alla Procura della Repubblica

RIPETUTE VIOLAZIONI - Candidato consigliere con Fratelli d'Italia che prosegue: "A causa delle sistematiche ripetute violazioni alle più elementari norme d’igiene e sicurezza sugli alimenti, commesse dagli operatori del mercato, avevo fatto intervenire la Asl RmA Dipartimento Prevenzione e grande ristorazione, che aveva stilato un rapporto nel quale  evidenziava la violazione dell’Ordinanza del Ministero Salute del 03/04/2002 “Requisiti igienico-sanitario per il commercio dei prodotti alimentari sulle aree pubbliche”. Precisando che l’area in questione non possiede le caratteristiche idonee allo svolgimento di un mercato, sia pure periodico (il venerdi e durante le feste islamiche), particolarmente in riferimento al commercio, preparazione e somministrazione di alimenti deperibili".

NESSUNA AUTORIZZAZIONE - Massimo Inches che sottolinea: "Grande risalto venne dato dalla stessa Asl , quasi  un rimprovero nei confronti del II Municipio, perchè “per questo mercato e per le diverse attività non risultano essere mai state rilasciate, da parte della Asl autorizzazioni o pareri sanitari, anzi, era stata evidenziata in precedenti occasioni – nel 2000 e 2005 – la carenza dei requisiti infrastrutturali dell’area. Venne anche precisato che l’attività di somministrazione in questa area è possibile svolgerla solamente all’interno di automezzi aventi le caratteristiche dei negozi mobili – art. 4 – 6 Ordinanza Ministeriale citata".

POLIZIA LOCALE - Quindi la palla passò al II Gruppo della Polizia Municipale, che scrisse una nota dettagliata agli uffici del: Segretariato Generale comunale – Servizi Amministrativi e Affari Generali – Presidente del II Municipio – Direttore II Municipio – Asl RmA – al sottoscritto consigliere Inches, chiedendo che “urge trovare una soluzione definitiva alla situazione di illegalità che si viene a creare, costantemente, ogni venerdi e nelle giornate di festa islamiche,  di porre in essere tutti quei provvedimenti atti a preservare e garantire la sicurezza igienica e sanitaria degli avventori del mercato, quali la sospensione dell’attività di mercato  per motivi d’igiene, la rimozione dall’elenco di rivenditori di generi alimentari, o la modifica, previsti nella delibera municipale n. 21 del 2010”.

BOMBOLE GAS - Situazione del mercato della moschea che secondo Inches comporta anche altri gravi problemi: "Altro serio problema è rappresentato dall’utilizzo indiscriminato e pericoloso di bombole del gas da 10 chili per la cottura dei cibi, posizionate vicino ai bracieri con fiamme libere, da me sempre trovato e fotografato durante i miei sopralluoghi in solitario tra, i banchi del mercato, che testimoniano le gravi violazioni alla normativa sulla sicurezza per la pubblica incolumità, causate dal comportamento degli operatori per la cottura dei cibi in strada, all’aperto".

"SHARIA" - Denunche che secondo Massimo Inches non sarebbero andate giù a diverse persone: "A seguito dei miei numerosi esposti, in passato è intervenuta due volte la polizia municipale, con grande spiegamento di mezzi e di uomini, ed in quelle occasioni il mercato rimase chiuso.Gli ambulanti dovrebbero avere  identificato in me la causa di tutti i loro problemi; in passato ho ricevuto negli uffici del II Municipio una lettera anonima di minacce, che prevedeva la così detta “sharia” (vendetta islamica) se non avessi lasciato perdere, ma questo mi ha reso ancora più determinato e tenace nella mia attività di controllo".

ASL RMA - Un esposto che riguarda anche l'azienda sanitaria: "Il mio esposto coinvolge anche il responsabile del servizio della A.S.L. RM/A  interessato all’attività di verifica e repressione di violazioni sanitarie, infatti il personale ispettivo riveste durante il servizio la qualifica di ufficiale di P.G. e non si spiegano le motivazioni per le quali abbiano lasciato in stato di abbandono un mercato così importante ed in vista nella nostra Città. Come se non bastasse - conclude il candidato consigliere di Fdi - ora si sono aggiunti numerosi nomadi, a margine del mercato, che vendono roba vecchia rovistata nei cassonetti dell’Ama. Mi auguro che la magistratura faccia il suo corso".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Mercato Moschea, Inches: "La Asl lo boccia ma nessuno interviene"

RomaToday è in caricamento