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Via Tagliamento, una petizione per dormire

Danno alla quiete pubblica e dei residenti, a causa degli schiamazzi delle persone che si recano nei locali. I cittadini del II Municipio raccolgono le firme per una petizione: “Non è una crociata contro il Piper, ma contro l’inciviltà di alcuni”

I cittadini del II Municipio fanno sentire la loro voce per “riportare la quiete pubblica” a Via Tagliamento e dintorni. Proprio nella zona del “mitico” Piper. La raccolta firme dei cittadini del II Municipio: “Non è una crociata contro il Piper, ma contro l’inciviltà di alcuni”

“Si verificano costantemente atti a danno della quiete pubblica e dei residenti, a causa degli schiamazzi di persone che si recano nei locali limitrofi adibiti al divertimento. Si chiede dunque al Consiglio del II Municipio di intervenire presso gli organi competenti”. Questo il testo della petizione on line per la raccolta delle firme.

La petizione è partita a novembre, e dovrebbe essere depositata entro il prossimo mese al Municipio, alla Commissione competente e al Consiglio. Ci sono, ad oggi, 400 firme raccolte grazie a dei banchetti in quartiere, e quasi 100 su Internet.

“Sono anni che i residenti lamentano l'impossibilità di riposare durante le ore notturne – soprattutto nella seconda metà della settimana – a causa di schiamazzi e urla in mezzo alla strada”, spiega Riccardo Corsetto, direttore de L’Unico, quotidiano on line territoriale cui sono arrivate le prime richieste e le firme dei residenti del II Municipio.

“Il Piper è un luogo storico di Roma, e questa raccolta firme non vuole assolutamente essere una crociata contro il locale. Si vuole semplicemente trovare una soluzione fra i gestori – non solo del Piper, ma anche di altri luoghi analoghi della zona e della città”, prosegue. “I residenti hanno sporto anche denuncia ai Carabinieri, a ai due commissariati di zona, ma si sono sempre visti rispondere con l’impossibilità di fare qualcosa”. Riccardo Corsetto è anche responsabile giovanile romano del Movimento per l'Italia di Daniela Santanché: “Ho parlato della situazione a Fabio Sabbatani Schiuma, nostro coordinatore regionale, e l’MPI ha subito appoggiato e sposato politicamente le richieste dei cittadini della zona”, spiega.

Un ulteriore problema segnalato è quello dell’aumento di furti di auto e scassinamenti nel quartiere. “E’ aumentato il tasso di criminalità. Le bande sanno che, quando i ragazzi vanno a ballare, lasciano le macchine a via Tagliamento e zone limitrofe. Macchine nelle quali troveranno cellulari, indumenti e quant’altro”, racconta Corsetto.

Dalle risse (“anche molto gravi”) al semplice suono del campanello in piena notte, i romani “magari residenti in zona da 30 anni” rivendicano il loro diritto al sonno. “Nessuno vuole fare una crociata contro il Piper, ripeto. Ci vado anche io”, sottolinea Corsetto. “Ma è necessario trovare un accordo, una collaborazione fra il municipio e i gestori dei locali. In questo quadro si inserisce anche un problema molto più esteso: quello della sicurezza. I butta-fuori non sono dei pubblici ufficiali. Possono preservare al limite il ‘controllo della gestione materiale’, ma non sono rappresentanti delle forze dell’ordine, e rispondono personalmente delle loro azioni”, spiega Riccardo Corsetto.

“Alcuni consiglieri di maggioranza del Pdl del Consiglio ci hanno assicurato che stanno lavorando ad un documento congiunto con il II corpo di Polizia Municipale. L’idea sarebbe proprio questa – ed è un progetto che si potrebbe estendere a livello nazionale: una sorta di accordo tra gestori e organizzatori di feste e la Polizia Municipale di riferimento, che si occuperebbe della sicurezza all’interno e all’esterno del locale”, spiega il giornalista.

“Come MPI siamo in linea con l’ordinanza di Alemanno anti-alcol e anti-schiamazzi notturni, ma bisogna stare attenti a non cadere nel proibizionismo. Già nello scorso weekend i commercianti del Centro hanno lamentato un calo delle vendite addirittura del 40%. E poi il protezionismo danneggia anche quei ragazzi che sanno divertirsi. Ci sono delle regole, facciamole rispettare”.

Ma il Piper come ha reagito alla petizione? “Capisco e capiamo le esigenze dei gestori, che pure stanno facendo il loro lavoro”, commenta Riccardo Corsetto. “Prima di interpellare loro vorrei aspettare un documento da parte della Giunta municipale. Poi cercheremo di far incontrare le due parti, amministrazione e proprietari, sia del Piper che degli altri locali della zona. Ci deve essere la volontà politica”, conclude.  

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