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Pini di Corso Trieste, il Campidoglio svela le carte: sono 60 gli alberi a rischio

Tutti i pini di Corso Trieste sono stati monitorati. Ma per una sessantina di esemplari proseguono le indagini. Mentre le opposizioni invocano trasparenza i cittadini insorgono: “No all’ipotesi d’un solo filare”

I 169 pini di Corso Trieste sono stati monitorati. Due volte. La commissione Ambiente che mercoledì 29 gennaio si è svolta nella sede di Circonvallazione Ostiense, ha contribuito a dissipare alcuni dubbi sulle storiche alberate del Municipio II.

A rischio "solo" sessanta alberature

L’atteso intervento del neodirettore del Dipartimento Ambiente, ha contribuito a restituire la giusta dimensione ad una notizia, quella relativa alla salute di pini di Corso Trieste, che ha alimentato preoccupazioni e proteste da parte dei cittadini ed attori istituzionali. Innanzi tutto non sono tutti a rischio taglio. Una sessantina di esemplari desta più preoccupazione e necessita di ulteriori approfondimenti. “Da svolgere in tempi rapidi”, ha tenuto a sottolineare il dirigente capitolino. Quanto rapidi però, non è stato chiarito.

Già effettuato il monitoraggio

“Vogliamo sapere se i pini di Corso Trieste sono tra gli 80mila alberi monitorati con i fondi del bando europeo” era la richiesta contenuta in un’interrogazione recentemente depositata in Campidoglio e rimasta finora ancora senza risposta. La stessa domanda è stata riproposta, in maniera del tutto trasversale, dai consiglieri comunali intervenuti in commissione Ambiente. Il monitoraggio è stato effettuato su tutti gli alberi presenti sul viale. E non solo una volta. 

Il tavolo degli esperti

Le analisi effettuate nel 2016, a fronte dei numerosi eventi meteorici verificatisi negli ultimi anni, non erano più sufficienti. Per questo abbiamo disposto nuovi controlli” ha spiegato il Direttore del Dipartimento Ambiente che ha tenuto a precisare come, il tema, sia attenzionato anche dal Tavolo sulle alberature. E’ stato istituito dalla Sindaca nel 2019 e vi partecipano periti agronomi, tecnici del Dipartimento e rappresentanti della Sovrintendenza. “Sarebbe utile inserire anche una figura indicata dal Municipio II” ha suggerito il consigliere grillino Roberto Di Palma. Anche perché, l’ente di prossimità, è quello che vive più direttamente i disagi causati dalle alberature crollate.

Il j'accuse del Municipio II

“Abbiamo un’enciclopedia di lettere ed email che negli ultimi quattro anni abbiamo inviato al Campidoglio, oltre agli inviti disertati in commissione Ambiente. Abbiamo scritto anche al Prefetto, all’Esercito ed alla Protezione Civile ed a tutti – ha spiegato Rino Fabiano, l’assessore all’Ambiente del Municipio II – abbiamo rappresentato la necessità di effettuare manutenzioni, potature e sostituzioni degli alberi tagliati”. Il ritardo con cui si è gestito il patrimonio forestale cittadino è evidente. E nel Municipio II, quello che ha “il maggior numero di ville storiche e di alberi su sede stradale” ha ribadito l’assessore Fabiano, questi ritardi sono ancora più evidenti.

Le proteste dei cittadini

In attesa di sapere quale sarà il destino di questi sessanta pini, meritevoli di particolare attenzione, i cittadini sono tornati a palesare le proprie perplessità. “Al pino che è crollato all'angolo con via Corsica, due anni fa era si era staccato un grosso tronco, il cui cedimento aveva anche provocato problemi all’illuminazione stradale. In questi due anni non è stato fatto nessun controllo finchè, pochi giorni fa, non è crollato un altro grosso ramo” ha obiettato la signora Paola Germani, residente nata e cresciuta a Corso Trieste. “Non ci venite a proporre soluzioni come la sostituzione dei pini con piccoli alberi né la riduzione ad un solo filare. Quegli alberi vanno tutelati” hanno rimarcato i cittadini del comitato “Salviamo i Pini di Corso Trieste”.

La preoccupazione

La strada per riconoscere ai pini più imponenti lo status di “alberi monumentali”, appena accennata in Commissione, non sembra rappresentare una soluzione rapida. Nell’immediato, com’è stato ribadito dal presidente Diaco e dal Dipartimento Ambiente, pur avendo a cuore il destino degli alberi, la sicurezza dei cittadini resta la priorità. “Ma noi non abbiamo paura di morire schiacciati dai rami. Quando usciamo di casa – ha obiettato la signora Germani – il nostro timore è di tornare, la sera, e di trovare che i nostri pini sono stati abbattuti”. Per una sessantina di esemplari c’è ancora questa possibilità.  

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