Scuola, il rientro è un’incognita. Protestano i genitori: “No a turni e orari ridotti”
Il flah mob di mamme e papà del VII Circolo Maria Montessori: "La scuola non è un optional, comunicazione a famiglie inesistente"
Banchi singoli disposti a scacchiera, cattedra dalle misure ridotte e addio alle vecchie lavagne girevoli che dovranno essere affisse al muro. Le linee guida per la riapertura delle scuole a settembre sono state tracciate eppure, nella pratica, sono molte le famiglie a rimanere nell’incertezza: a non sapere con quali modalità i loro figli torneranno in aula.
Scuola, per la riapertura a settembre famiglie chiedono certezze
Così ad un mese e mezzo circa dalla prima campanella post lockdown i genitori del quartiere Africano hanno deciso di far sentire la loro voce: mamme e papà, accompagnati dai bambini, si sono ritrovati davanti al VII Circolo Montessori per chiedere certezze sulla riapertura.
“Il nostro mondo è stato lacerato e ora ha bisogno di essere ricostruito” - si legge su uno dei tanti cartelli affissi alla ringhiera di via Santa Maria Goretti. E ancora “priorità alla scuola”; “Diritto alla salute, diritto allo studio: tornare a scuola in sicurezza si può”.
Il flash mob dei genitori del quartiere Africano: “La scuola non è optional”
“A meno di due mesi dall'annunciata riapertura della scuola brancoliamo ancora nel buio. La comunicazione scuola/famiglia al riguardo è praticamente inesistente e nulla si sa su come si stia organizzando la riapertura. A settembre - dicono i genitori - non intendiamo assistere all’ avvio di una sperimentazione con ibridi , turni, maestri unici e orari ridotti”.
Chiedono che il nuovo anno scolastico parta con una scuola potenziata e migliorata in presenza e in sicurezza. “Le nostre bambine e i nostri bambini meritano delle risposte, e per questo facciamo sentire la nostra voce. La scuola - tuonano mamme e papà dell’Africano - non è un optional”.