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Bioparco: intitolato largo all'orientalista Tucci, è polemica

Ieri è stato intitolato, nel Bioparco, uno spiazzale a Giuseppe Tucci, orientalista che, secondo un documento, avrebbe firmato, nel 1938, il manifesto della razza. Immediata la reazione del Pd capitolino

Ieri è stato intitolato un largo all'interno del Bioparco, tra il museo di zoologia dell'istituto per l'Africa e l'oriente, all'esploratore e orientalista Giuseppe Tucci. Un'intitolazione che però ha fatto molto discutere, perchè, secondo un documento, avrebbe firmato nel 1938 il "Manifesto della razza".. Alla cerimonia inaugurale erano presenti l'assessore alla Cultura del comune di Roma, Umberto Croppi, il presidente della Repubblica del Congo e dal sottosegretario agli Affari Esteri Stefania Craxi.

La targa installata nello spiazzale porta su scritto "Largo Giuseppe Tucci- esploratore ed orientalista 1894-1984". Una scelta che ha inorgoglito l'assessore Croppi che ricorda il vissuto dell'orientalista: "Nato a Macerata, Tucci è considerato il più grande orientalista del '900; autore di circa 360 pubblicazioni, esploratore, condusse diverse esplorazioni archeologiche in Tibet, India, Afghanistan ed Iran. Nel 1933 fondò, insieme al filosofo Giovanni Gentile, l'istituto Italiano per il medio ed estremo oriente di Roma".

POLEMICA DEL PD. Ma la scelta de Comune non è piaciuta alle forze di centrosinistra. "Giudichiamo quantomeno inopportuno che, mentre in Italia cresce un sentimento xenofobo caratterizzato da nostalgie fasciste, che spesso, purtroppo, si traducono in azioni intimidatorie e violente l'Amministrazione comunale di Roma dedica una targa a Giuseppe Tucci che sottoscrisse il manifesto sulla razza - ha affermato in una nota il Pd di Roma - L'esploratore orientalista -affermano i deputati Verini, Fiano, Morassut, Touadi e Coscia - fu infatti tra le 180 personalità che il 14 luglio 1938 sottoscrissero il 'Manifesto sulla razza': fondamento delle leggi razziali fasciste e addirittura legato all'ideologo dell'estrema destra Julius Evola". Per questo motivo i parlamentari del Pd hanno rivolto un'interrogazione parlamentare ai ministri Bondi e Maroni. "Il governo dica -spiegano ancora i deputati- se ritiene condivisibile la scelta di Tucci come ispiratore della targa da esporre nel Museo Zoologico di Roma. Da parte nostra è inaccettabile che il Campidoglio conferisca una tale onorificenza ad una personalità così compromessa con le leggi razziali e con i maggiori teorici del facismo e del nazismo".

CROPPI SI DIFENDE. "L'intitolazione del largo a Tucci era stata decisa dalla precedente amministrazione. Noi abbiamo aspettato che decorressero i dieci anni previsti dalla legge". Così l'assessore capitolino alla Cultura Umberto Croppi ha risposto alle polemiche sollevate intorno all'intitolazione di una largo all'orientalista Giuseppe Tucci. "L'intitolazione - ha aggiunto Croppi - è stata votata all' unanimità dalla Commissione di cui fa parte il direttore del dipartimento Cultura della comunità ebraica. La figura di Tucci non può essere legata ad un episodio della sua vita; egli ha lavorato soprattutto nel dopoguerra svolgendo un'azione importante nella conoscenza dell'oriente". "Questa decisione l'aveva presa l'amministrazione per cui lavorava Walter Verini e noi l'abbiamo confermata. Verini dovrebbe fare un atto di pentimento e fare ammenda sulla figura di Tucci. Se la fonte del documento che vede Tucci tra i firmatari della razza fosse vera - ha concluso Croppi - egli si troverebbe in compagnia di Amintore Fanfani, Giorgio Bocca, Luigi Gedda, Giovanni Guareschi e Alessandro Chigi"

A sostegno di Croppi anche Fabio Scialpi, allievo di Tucci e professore dell'università Sapienza di Roma, nel dipartimento di studi storico-religiosi, che ricorda un episodio che scagiona il suo "maestro" dalle accuse di xenofobia. "Come riporta Tucci nel suo libro la Mitobiografia lo stesso illustre psicologo tedesco di origini ebree, aiutò Ernst Bernhard a sfuggire dalla deportazione nei campi - ha dichiarato Scialpi - Ho conosciuto personalmente Tucci, appartengo al suo insegnamento, ho frequentato la sua casa e mi ritengo un suo allievo - ha aggiunto il docente - penso che questa notizia, apparsa in rete, non si può prendere sul serio. La ritengo abbastanza velenosa e politicamente ispirata. In quegli anni tutta l'Italia era fascista - ha concluso - lui era già presidente dell'Istituto per il Medio ed Estremo Oriente ed è possibile che si sia trovato coinvolto in questa vicenda".

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