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Occupazione Inpdap Corso Italia: i residenti raccolgono le firme per lo sgombero

Appoggiati da alcuni esponenti del Pdl del II municipio hanno dato vita ad una petizione per chiedere lo sgombero della struttura. Nel palazzo trovano alloggio 800 persone, tra immigrati e appartanenti ai centri sociali

Nonostante la trattativa in corso al tavolo interistituzionale per l'emergenza casa e il conseguente blocco degli sgomberi, nel II municipio i residenti della zona di Corso Italia continuano a chiedere lo sgombero del palazzo ex Inpdap di Corso  Italia 108. Qui, dal 2007, 800 persone legate ai centri sociali e ai comitati di lotta per la casa, occupano la struttura, provocando non pochi disagi ai residenti della zona.

L'ultima iniziativa di questi ultimi è di sabato scorso, quando sono state raccolte le firme per chiedere nuovamente lo sgombero della struttura. Una problematica che, secondo il Consigliere Roberto Cappiello, Presidente della Commissione Sicurezza del II Municipio “dura ormai da troppo tempo,  che necessita di un immediato e urgente intervento risolutivo,  affinchè vi sia il ripristino della legittima destinazione d’uso del palazzo”.

“Il nostro obiettivo non è assolutamente quello di cacciare gli occupanti per scopi puramente razzistici e xenofobi”, sottolinea la Consigliera Lavinia Mennuni, delegata del Sindaco Alemanno alle Pari Opportunità del Campidoglio, “quanto piuttosto, di far sì che questo palazzo sia restituito al suo legittimo proprietario e  soprattutto ai cittadini che sono esasperati”.

Per i cittadini residenti della zona,  si tratta, infatti di una questione storica da troppo tempo irrisolta. Abbiamo sentito alcuni dei residenti della zona. “Ci sono troppe persone che non possono permettersi un alloggio popolare e che pur di evitare di aspettare anni prima che il Comune offra loro un’abitazione arrivano ad occupare un’intera palazzina”,  sostiene un residente di Piazza Alessandria. Secondo una cittadina residente in Via Alessandria 26, “la colpa è di alcuni esponenti del II Municipio, che hanno di fatto concesso la residenza a queste persone,  e che hanno permesso loro di comportarsi in questo modo in barba alla legalità”. 

“Noi lavoriamo quotidianamente con onestà e fatica per poterci permettere un’abitazione,  facendo anche dei grossi sacrifici,  e siamo costretti a subire continuamente le angherie di questi signori,  che se ne stanno dentro quella palazzina dalla mattina alla sera senza fare niente,  senza pagare tasse,  bollette e altre regolari utenze,  disturbando,  per giunta,  la quiete dei residenti,  e questo  non è giusto”,  conclude un altro abitante dello stabile di Via Alessandria 26.
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