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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Liceo Giulio Cesare, dietro-front sulle elezioni ma niente accordo

La preside ha deciso che tutti i candidati delle liste potranno intervenire in assemblea per presentarsi. Le modalità però non convincono gli studenti. Continua la protesta di una minoranza

La preside del liceo Giulio Cesare ha deciso di fare dietro-front sulle gestione delle elezioni per il rinnovo annuale della componente studenti nel Consiglio d’Istituto e per il rinnovo biennale della componente studenti nella Consulta Provinciale; argomento che la scorsa settimana aveva portato ad uno scontro tra le parti.

Micaela Ricciardi ha accontentato in parte le richieste dei suoi studenti dando a tutti gli 85 candidati delle 13 liste l'autorizzazione, tra oggi e giovedì, a presentarsi pubblicamente intervenendo nel corso di assemblee. Inizialmente invece la preside aveva deciso di dare solo a due candidati per lista questa possibilità.

Gli studenti non l'avevano presa bene poichè volevano ascoltare e quindi conoscere tutti e venerdì scorso era scattata la protesta di gran parte dei ragazzi che avevano deciso di non entrare a fare lezione.

Proprio per cercare di trovare un'accordo e mettere quindi fine alla vicenda ieri la preside ha incontrato tutti i candidati delle liste. Nel corso della riunione le nuove modalità di gestione delle elezioni sono state messe al voto ma solo 17 ragazzi su 85 hanno detto sì.

Nonostante questo la direzione ha deciso che tutti i candidati potranno presentarsi secondo le modalità contestate: 6 liste parleranno nel corso di un'assemblea che si svolgerà dalle ore 9 alle ore 11 e le altre 7 potranno fare lo stesso durante una seconda assemblea che si terrà dalle ore 11 alle ore 13.  I ragazzi che hanno votato contro la proposta, ovvero la maggioranza, avevano un'altra idea: far parlare tutti, sei minuti per uno. Avrebbero inoltre voluto fare le assemblee in palestra o in corteo non nell'aula magna, ritenuta troppo piccola.

Questa mattina i membri delle liste Pueblo, Calavera, Gruppo Becero, Eteria e Nun ve regghe più hanno deciso di portare avanti la protesta non entrando a fare lezione.

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